I condizionatori sono nostri grandi alleati nei mesi più caldi: posizionati dentro appartamenti privati, ma anche nei negozi, nelle attività commerciali, nelle officine, nelle scuole e negli uffici, ci aiutano ad abbassare le temperature, rendendo sopportabile la classica calura estiva.
L’utilizzo continuo nei periodi centrali dell’anno, però, può portare a qualche piccolo “stress”, con conseguenze negative sul funzionamento del dispositivo: dopo alcuni giorni di accensione, infatti, può capitare di vedere delle piccole perdite. La condensa e l’acqua possono diventare molto pericolose, perchè possono generare anche muffe, rischiose per la nostra salute!
Da dove arrivano? Come si possono fermare?
Vediamo nel dettaglio come possiamo prenderci cura di un condizionatore che perde acqua dall’unità esterna!
Il condizionatore: come si effettua una manutenzione?
Un condizionatore d’aria può produrre molta acqua di scarto: durante l’utilizzo, infatti, la serpentina di raffreddamento genera una fortissima condensa, con perdite che normalmente vengono gestite dalle apposite condotte. Un deflusso regolare permette di continuare l’utilizzo senza intoppi: in alcune occasioni, però, problematiche legate alle unità esterne o interne possono generare perdite anche massive, con conseguenze negative sul condizionatore e sugli ambienti circostanti.
In caso di perdita, è necessario analizzare il condizionatore pezzo per pezzo: se la causa del problema sta nell’unità interna, di solito sarà sufficiente pulire i filtri, ripristinando in pochi minuti il regolare funzionamento.
Diverso è il discorso per l’unità esterna.
Un condizionatore che perde acqua dall’unità esterna, infatti, può “nascondere” il problema, rendendo molto più complicato individuare in pochi passaggi l’origine delle perdite: come fare?
Si inizia dalle tubature: è necessario controllare che ogni collegamento fra unità sia in perfette condizioni, senza strozzature, buchi, punti erosi e consumati. Ulteriore rischio può derivare da componenti allentate: in tutti questi casi, basterà una rapida sostituzione o una facile manutenzione per gestire con efficacia il mal funzionamento.
Diverso è il discorso in caso di collegamenti intasati: in queste occasioni sarà necessario smontare brevemente i pezzi interessati e dedicarsi a una pulizia a 360°.
Se, invece, i tubi risultano in buono stato, si può passare all’unità esterna vera e propria: quest’ultima è caratterizzata da un motore che mette in circolo un liquido di raffreddamento (o refrigerante) attraverso una specifica condotta.
Questo tubo è a sua volta dotato di un ugello per il passaggio del gas e una imboccatura, che unisce fra loro le diverse parti e garantisce il corretto funzionamento del dispositivo.
Questi elementi, proprio per il loro continuo lavoro e per le loro caratteristiche, con il tempo possono modificarsi, allentarsi o deformarsi, provocando le perdite.
In questo caso, dopo aver individuato quale degli elementi in gioco genera il problema, basterà intervenire direttamente con una sostituzione o – dove possibile – con una riparazione: un intervento mirato consentirà al condizionatore di tornare alle sue condizioni originali.
Condizionatore fuori uso: il fai da te è sempre una buona idea?
Se il condizionatore non funziona, è possibile effettuare qualche verifica e qualche piccolo intervento da soli: nel caso dell’unità esterna, però, potrebbero entrare in gioco problematiche difficili da risolvere col fai da te.
Per questo motivo, in caso di dubbio, è sempre bene contattare dei professionisti: solo così si avrà la sicurezza di gestire al meglio le perdite, con un ottimo risultato finale!